Ci sono sempre storie di famiglia dietro alle cantine più rinomate: quella passione per il vino che si tramanda di generazione in generazione e che diventa amore per ognuno dei preziosi momenti che vanno dall’allevamento della vite fino alla degustazione in calice. Anche la storia dell’azienda agricola Cascina Bruciata si intreccia con quella di alcune famiglie, fino ad arrivare alla nostra, già proprietaria di Marchesi di Barolo, che la acquisisce nel 2016.
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nRio Sordo, a circa 300 metri sul livello del mare, è uno dei Cru storici di Barbaresco (in provincia di Cuneo), da sempre terra di vini eleganti, raffinati e corposi. Di Cascina Bruciata, il cui nome non è casuale, troviamo richiami nell’opera di Lorenzo Fantini, che redige a mano una storica monografia intitolata “Viticoltura ed enologia nella provincia di Cuneo” 1879. Nella seconda metà dell’ottocento, infatti, l’azienda viene data dolosamente alle fiamme e il proprietario la cede a Giovanni Balbo che, con i suoi sette figli, riesce ad avere la meglio su un’annata molto piovosa, vendemmiando – unico viticultore di tutta la zona – un’uva sana e matura.
nAll’inizio degli anni 2000, Cascina Bruciata conquista la fama che ancora oggi porta con sé, grazie all’impegno di Carlo Balbo, che – con il giusto orgoglio – ne vuole evidenziare sull’etichetta la prestigiosa zona di produzione, sinonimo di una qualità eccellente.
nCome il nostro avo Pietro Abbona acquisì, nel 1929, le Antiche Cantine dei Marchesi di Barolo, cosìnel 2016 il testimone di Cascina Bruciata passa alla nostra famiglia. Ci piace pensare che questo passaggio sia stato naturale e dettato dalla grande passione per questo luogo: già negli anni ottanta, infatti, acquistavamo le uve Nebbiolo di questo stesso Cru di Rio Sordo, consci del suo valore
nBisogna ammettere che un territorio di notevole interesse enologico, come questo, permette di partire avvantaggiati, ma la cura dei vigneti e l’attenzione per tutto il processo di vinificazione sono fondamentali, per trarre da queste uve meravigliose vini strutturati e raffinati, ormai conosciuti in tutto il mondo.
nC’è, infatti, uno scambio di attenzioni reciproche tra la natura del terreno e delle viti e il nostro modo di allevarle: con la vendemmia 2015 Cascina Bruciata ha ottenuto la Certificazione Biologica, che assicura che i vigneti sono condotti nel pieno rispetto del loro equilibrio.
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nCascina Bruciata rappresenta quello che la nostra famiglia ha sempre perseguito: tradizione con uno sguardo rivolto al futuro, amore per le proprie radici, rispetto per i luoghi nei quali viviamo e lavoriamo e, infine, il piacere della condivisione dei nostri prodotti con un mondo di appassionati.
Cascina bruciata – Docletto d’Alba “Rian”
13,90€
Il Dolcetto, classico vino da desco della tradizione piemontese, è il compagno ideale per ogni tipo di occasione. Suadente e pieno, accattivante come una giornata di sole in primavera, accompagna idealmente primi piatti con ricchi condimenti, carni alla brace e aperitivi sfiziosi. Già al primo approccio, il Dolcetto Rian spicca per la sua grande personalità: al naso sono evidenti ora le spezie, con note inconfondibili di finocchio selvatico, ora la frutta, con percezione di susine ben mature, ciliegia marasca e piccoli frutti di bosco. In bocca stupisce la sua facilità di beva accompagnata dalla ricchezza e dalla morbida acidità.
Esaurito